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La violenza verbale che svilisce la politica: una continuità che non può essere ignorata

Federico Pizzarotti

Le ultime dichiarazioni di Priamo Bocchi non solo continuano a svilire il ruolo della politica, ma rappresentano una vera e propria violenza verbale nei confronti delle persone che affrontano temi delicati come l’aborto, o come in passato aveva ridicolizzato la violenza sulle donne. Bocchi, invece di impegnarsi a risolvere i problemi concreti, continua a preferire provocare e offendere, come dimostrano le sue frequenti imbarazzanti dichiarazioni.

Dopo l’episodio del “sedere” sull’immagine del consiglio comunale che discuteva una mozione contro la violenza di genere, quando ancora non era nemmeno consigliere comunale, Fratelli d’Italia aveva preso nettamente le distanze, dichiarando che il gesto era inaccettabile sotto ogni punto di vista e che nulla aveva a che fare con il loro pensiero e la loro storia. “Assumeremo i provvedimenti necessari”, avevano promesso. Eppure, oggi, Bocchi è ancora loro rappresentante regionale, dopo essere stato loro candidato sindaco, e continua a fare danni, senza che il partito prenda realmente posizione.

Se Bocchi continua a essere un’espressione del partito, evidentemente Fratelli d’Italia si rispecchia in queste idee e atteggiamenti. La politica non può più essere ridotta a provocazioni e parole che feriscono e dividono, e il partito non può continuare a ignorare le sue responsabilità in questo processo. È ora che Fratelli d’Italia faccia un passo indietro e si assuma le conseguenze delle scelte fatte, perché la politica dovrebbe risolvere i problemi delle persone, non sfruttare le difficoltà altrui per fini elettorali.

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