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10 anni dopo l’alluvione del baganza

Il 13 e 14 ottobre 2014, Parma ha vissuto una delle sue prove più difficili: l’esondazione del torrente Baganza. Di quei giorni rimangono ricordi terribili, ma anche la testimonianza di quanto la nostra comunità sia forte.

Dopo 10 anni ricordo come se fosse ieri la prima lunga notte durante l’alluvione, quando, camminando per il quartiere Montanara immerso nel buio, ho sentito un profondo senso di smarrimento. Le strade erano allagate, i volti pieni di angoscia, e io sapevo che la strada davanti a noi sarebbe stata lunga e piena di sfide.

L’Ospedale Piccole Figlie, le case di riposo di ASP, il Centro Giovani Montanara, le scuole del quartiere, e il Centro Sportivo Lauro Grossi erano tra i luoghi più colpiti. Luoghi simbolo, cuore pulsante di tante vite, ridotti al silenzio. In quei momenti, ho capito che la nostra città avrebbe avuto bisogno di tutto il suo coraggio e della sua determinazione per rialzarsi.

Ma non ero solo. Non eravamo soli. I volontari, i giovani “angeli del fango”, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine hanno mostrato una dedizione che mi ha commosso profondamente.

Ognuno ha fatto la propria parte, lavorando senza sosta per aiutare chi era in difficoltà, per riportare la luce in mezzo al buio. Anche i miei assessori non si sono risparmiati, lavorando ciascuno per le proprie competenze, e alcuni di loro si sono messi a spalare il fango con le proprie mani per aiutare i cittadini.

Come amministrazione, ci siamo mossi con urgenza. Abbiamo messo in campo ogni risorsa possibile per ripristinare le strade, le scuole, i servizi. Abbiamo lavorato senza sosta per garantire che il quartiere Montanara, e tutta Parma, potesse tornare a vivere.
Tra le tante opere di ricostruzione, una delle più emblematiche è stata il nuovo Ponte della Navetta, che ha preso il posto del ponte crollato sotto la furia dell’acqua. Inaugurato nel 2021, quel ponte è diventato il simbolo della nostra rinascita, un segno tangibile di come, nonostante tutto, siamo riusciti a rialzarci.

Con l’aiuto di AIPO e della Regione, siamo riusciti anche a far partire nel 2021 i lavori della tanto attesa cassa d’espansione del Baganza, un’opera rimandata per oltre 30 anni, fondamentale per mettere in sicurezza il torrente e proteggere Parma da future alluvioni.

Guardando a quanto è stato fatto in questi anni, possiamo ricordare l’importanza dei rimborsi che siamo riusciti a ottenere per cittadini e imprese colpiti dall’alluvione, il grande lavoro di contrasto all’abusivismo edilizio lungo il torrente, con la demolizione di diversi siti illegali, e il ripristino di scuole, strutture sportive e spazi pubblici che sono tornati a essere punti di riferimento per la nostra comunità. Abbiamo implementato un sistema di allerta tempestivo, abbiamo rafforzato il monitoraggio delle piene con nuovi strumenti e aggiornato il Piano di Protezione Civile per garantire maggiore sicurezza al nostro territorio.

Ricordo uno a uno le decine di persone tra i volontari, le forze dell’ordine, i funzionari di tutti gli enti e i tanti amministratori che hanno dato il massimo per rispondere nell’immediato e che successivamente hanno continuato a lavorare per realizzare quelle opere necessarie a ridurre i rischi di eventi come questi.

Oggi, a 10 anni da quei giorni tragici, guardo alla nostra città con orgoglio. Non dimenticherò mai il buio di quelle ore, ma nemmeno la luce che è tornata grazie alla forza, alla determinazione e all’unione di Parma. Insieme, abbiamo ricostruito e guardiamo al futuro con speranza.